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Al termine dell’ultima seduta, il Consiglio comunale ha approvato un ODG con il quale si chiede al Parlamento italiano di modificare l’accordo sulla cooperazione nel settore militare e della difesa
Zibido San Giacomo (3 giugno 2025) – È stato approvato con dieci voti favorevoli e tre astenuti l’ordine del giorno presentato dal Gruppo consiliare “Bene Comune” che impegna il Consiglio comunale a richiedere al Parlamento italiano la revisione del Memorandum di intesa tra l’Italia e Israele sulla cooperazione nel settore militare e della difesa.
La votazione si è tenuta lo scorso 28 maggio, al termine della seduta che aveva visto l’approvazione di un altro ODG presentato dal Gruppo consiliare “Noi Cittadini” per sollecitare il Parlamento e il Governo italiano a riconoscere pienamente lo Stato di Palestina.
L’ODG sottolinea quanto la revisione del Memorandum abbia carattere di urgenza, in quanto domenica 8 giugno l’accordo arriverà a scadenza e si rinnoverà tacitamente per altri cinque anni.
«Se non interviene una revoca da parte dello Stato italiano – si legge nell’ODG – la sua prosecuzione rappresenterà una collaborazione militare con Israele, una nazione che è stata accusata dagli organismi penali internazionali di commettere crimini di guerra e per la quale resta in campo l’ipotesi che il suo Governo sia perseguibile per crimini contro l’umanità».
Ratificato nel 2005, il Memorandum è un accordo militare con lo Stato di Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare e che avrebbe accompagnato molte delle operazioni militari contro la popolazione civile di Gaza.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno ribadito il 20 giugno 2024 l’obbligo legale di imporre un embargo sulle armi a Israele e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha lanciato un appello urgente per fermare il commercio di armamenti con il Paese Mediorientale.
La “Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e Israele” ha rilasciato un’interpretazione dettagliata degli obblighi legali degli Stati, avvisando che «questa restrizione sulle relazioni militari si applica anche alla cooperazione in ricerca e sviluppo, all’impegno in esercitazioni militari e di addestramento congiunti e a qualsiasi importazione che fornisca finanziamenti e sostegno economico a Israele per mantenere l’occupazione illegale».
«È il momento – conclude l’ODG – della trasparenza, della pace e del rispetto del diritto internazionale».
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Ultimo aggiornamento: 5 giugno 2025, 10:10