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Pozzo gas: “La Regione si assuma le sue responsabilità!”

Nel mese di dicembre, l’Amministrazione ha inviato 24 pagine di parere, chiedendo di rispondere puntualmente a una serie di interrogativi su questioni definite assieme ai cittadini

Zibido San Giacomo (13 marzo 2015) - L'associazione di cittadini contrari al pozzo di ricerca del gas proposto dalla Apennine Energy spa ha organizzato per sabato 14 marzo una manifestazione contro lo “Sblocca Italia”, una iniziativa che ha i connotati di un evento politico. Si tratta di contenuti in merito ai quali, come Amministrazione, non ci sentiamo coinvolti.

D'altra parte, sulla vicenda del pozzo di perforazione esplorativo “Moirago 1 dir”, già all'indomani della presentazione del progetto nel dicembre 2013, il percorso scelto dall'Amministrazione comunale è stato quello della massima condivisione con i cittadini. Prima riunendo le commissioni consiliari e poi con diverse assemblee pubbliche.

“Un percorso di dialogo che ci ha portato a formulare una serie di richieste circostanziate a Regione Lombardia, predisponendo un parere di 24 pagine. La nostra Amministrazione, come abbiamo sempre spiegato, si è assunta le sue responsabilità, senza nascondere la testa sotto la sabbia come uno struzzo. Naturalmente per quanto di sua competenze e in base alle proprie capacità di intervento. Per tutto il resto - sottolinea il primo cittadino - abbiamo coinvolto ripetutamente ogni organismo indipendente di controllo e le istituzioni che devono e possono verificare tutti gli aspetti, anche di natura tecnica, del progetto”.

È però Regione Lombardia che deve, per legge, esprimere il parere sulla VIA (Valutazione di impatto ambientale). E dovrà dare risposte ai quesiti posti e tener conto delle richieste della comunità di Zibido San Giacomo.

Non solo. Perché l'Amministrazione ha esplicitato chiaramente che, nel caso la Regione dia parere favorevole alla VIA (Valutazione di impatto ambientale), si prevede la possibilità di partecipazione attiva della cittadinanza, sia attraverso monitoraggi costanti del sito, sia utilizzando apposite sezioni informative che Regione e MISE dovrebbero creare sui propri portali istituzionali.

Una partecipazione attiva che potrà concretizzarsi anche attraverso l'istituzione di un Comitato tecnico scientifico locale, che possa “governare”, insieme con un Osservatorio regionale, il Piano di monitoraggio ambientale (PMA).

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