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Pozzo gas: “Attendiamo ancora delle risposte”!

La Giunta ha approvato ieri, dopo il parere della Commissione Ambiente e Territorio, il parere del Comune che verrà trasmesso a Regione Lombardia. Alcuni interrogativi sono rimasti senza risposta. Chieste misure di controllo diretto e continuativo anche dei cittadini alle attività del progetto

Zibido San Giacomo (16 dicembre 2014) – Ventiquattro pagine di parere, dove si chiede con determinazione che gli enti superiori, Regione Lombardia e Ministero dello sviluppo economico, forniscano risposte a una serie di interrogativi. Un documento che prende atto del no definitivo al fracking di Regione Lombardia, ma nel quale si chiedono, come aspetti vincolanti, una serie di opere e la garanzia di un coinvolgimento attivo e continuativo dei cittadini. La Giunta comunale di Zibido San Giacomo ha approvato oggi il parere che sarà trasmesso alla Regione affinché assuma il Giudizio di compatibilità ambientale, atto conclusivo della Valutazione di impatto ambientale relativo al pozzo di perforazione esplorativo denominato “Moirago 1dir”, in seguito alla richiesta di Apennine Energy spa inoltrata nel dicembre del 2013.

L’amministrazione comunale pretende risposte a quesiti ritenuti fondamentali, annunciando l’impugnazione del provvedimento regionale in assenza dei chiarimenti richiesti. Chiede a Regione di attivarsi sia se l’esito del provvedimento di VIA fosse negativo, sia se fosse positivo.

Nel primo caso, “siano esposte in modo chiaro le motivazioni, sia sul piano tecnologico che su quello delle sensibilità ambientali coinvolte, in modo che l’Amministrazione ne possa tener conto nelle future scelte per le politiche del territorio e dell’ambiente”.

Nel secondo caso, si “completi in modo convincente il quadro conoscitivo-valutativo”, si “preveda, in forma di prescrizione, delle condizioni tali da bilanciare gli impatti e i rischi associati al pozzo esplorativo in progetto” e venga attivato “un sistema di monitoraggio e di controllo degli effetti, anche con la partecipazione di tecnici designati dal Comune”.

“Dal momento che per definizione il rischio zero non esiste – si legge nel parere del Comune – per cui il superamento della preoccupazione e del disagio da parte dei cittadini non potrà mai essere completa, di ciò occorre tenerne conto nell’espressione del giudizio di compatibilità ambientale fornendo le massime garanzie possibili circa le sicurezze tecnologiche, i controlli che verranno effettuati, le possibilità di partecipazione attiva ad essi della cittadinanza coinvolta”. Anche con l’installazione di webcam per il controllo diretto delle operazioni e aggiornamenti costanti in specifiche sezioni dei portali di Regione e MISE, come già fatto, per la sua parte, dal Comune.

Viene anche proposto che il Piano di monitoraggio ambientale (PMA) sia governato da un Osservatorio regionale unitamente a un Comitato tecnico scientifico locale.

Tra le principali richieste avanzate dal Comune, le opere di viabilità restano prioritarie, per limitare l’impatto del traffico e dare finalmente attuazione a progetti fermi ormai da dieci anni (rotatoria e ponte tronco). Oltre a interventi di mitigazione ambientale, come l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla scuola e la copertura dei campetti polivalenti adiacenti al percorso viabilistico utilizzato dai mezzi diretti all’area del pozzo, ma anche riqualificazione dei fontanili e aree verdi, nonché opere di mitigazioni specifiche del cantiere.

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